La dolina di Padre Pio - 21-02-02 - Vittorio Pagliarulo |
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Ritorno sugli argomenti trattati qualche ora prima per puntualizzare, ove mai ve ne fosse bisogno, come è fuorviante trattare alcune problematiche nelle quali non è così facile venirne a capo con risultati immediati, trascurando quanto si para sotto gli occhi di tutti, senza che alcuno, incuriosito o incazzato, abbia aperto bocca per dire la sua e pretendere una risposta da chi, istituzionalmente, è stato mandato li anche per questo. E non mi riferisco solo al sindaco in quanto le risposte devono darle anche gli assessori e i consiglieri di maggioranza e ancora, più chiare, i consiglieri di minoranza. Veniamo al punto: ormai tutti sanno che il Beato Padre Pio ha assunto la funzione di nume tutelare della dolina che qualche decina di anni fa sprofondò violentemente. Qualche concittadino anziano ricorda ancora l’avvenimento: sul sito vi era un pioppeto risucchiato nella voragine, dalla quale emergevano appena le cime degli alberi.
La dolina di via Udine - ormai destinata ad assumere sempre più le caratteristiche di un laghetto - forse verrà circoscritta da siepi sempre verde, forse a taluno verrà anche l’idea di inserire una coppia di germani per dare una macchia di colore; niente di che stupirsi se verrà fuori talaltro, ipotizzando l’emanazione di un bando di concorso a premi tra gli alunni delle scuole primarie per solleticare la loro fantasia sul tipo di arredo urbano da realizzare per rendere il luogo più vivibile, più ameno. |